Penso di stupirvi nel presentarvi un modo diverso di utilizzare i tarocchi, interpretando i sogni o meditando per l’elevazione spirituale
Misteriosi, strani, paurosi, ma sempre affascinanti, i sogni vengono ogni notte a movimentare il nostro riposo e sempre recano messaggi di comunicazione con il nostro inconscio, la parte della nostra vita psichica nascosta, ma ancora più vera.
Una parte della psicanalisi è infatti legata all’interpretazione dei sogni, proprio perché in essi emerge la parte di noi più profonda che molto poco conosciamo: i nostri veri desideri, i tabù, i problemi quotidiani…
Siamo veramente noi, senza maschere e finzioni
Nel nostro inconscio, però, non risiedono solo gli elementi che riguardano la nostra vita, ma anche una serie di informazioni che derivano dai ricordi e dalle esperienze dell’intera razza umana.
Questi ricordi primordiali, secondo lo psicanalista C.G. Jung, dimorano in quella parte del nostro inconscio che viene chiamato “collettivo” in quanto è in comune con tutti gli uomini della Terra.
I miti dell’umanità, i riti sacri, sono dentro ad ogni uomo sin dalla nascita.
Questi ricordi vengono chiamati “archetipi” o primi esempi.
Il fuoco, l’idea di Dio, sono simboli frequenti nei sogni, anche i simboli geometrici semplici rappresentano degli archetipi.
Il triangolo può riferirsi alla Trinità, all’occhio di Dio, il Padre.
Il cerchio è l’essere in tenore, l’universo.
Il quadrato la precisione, la regola, la madre e così via…
Il simbolismo dei Tarocchi, vastissimo, può suscitare, a livello archetipico, dei ricordi ancestrali che provocano delle reazioni inconsce.
Le carte (o meglio i loro simboli) si possono quindi utilizzare per stimolare i sogni, per guidarli, per programmarli.
I simboli, agendo sull’inconscio, formano l’impalcatura sulla quale si costruisce il sogno, e fanno emergere ricordi e sensazioni ad essi legate.
Quindi è anche possibile utilizzare le lame per sognare gli eventi futuri, quello che accadrà a noi stessi o alle persone vicine.
Noi siamo fatti della materia dei sogni e la nostra breve vita è circondata da un sonno
W. Shakespeare
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