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Come avere una bella firma, che ci renda indimenticabili

La nostra firma, che si struttura nell’età adolescenziale dapprima come pure imitazione di quella del padre, della madre, dell’insegnante o di un personaggio che ci affascina, diventa via via un timbro, un marchio, il segno di un’identità.

Il nostro nome e cognome sono un atto di presentazione, una credenziale.

Noi ci presentiamo agli altri con la nostra firma, essa esprime il nostro IO Sociale.

La sola firma non basta per analizzare la personalità di chi scrive: infatti l’Io realesarà rappresentato dalla grafia,l’Io sociale dalla firma. 

L’Io socialeè la parte di noi che mostriamo agli altri, a seconda del sentimento che abbiamo del nostro ruolo nella vita. 

L’Io realeè il sentimento che abbiamo di noi stessi, nel nostro intimo. 

Innanzitutto non scegliere una firma solo perché ha un bell’aspetto, ma la nota  più importante è che abbia stile e che sia pratica.

Quindi:

1.  Ricordati che dovrebbe sposarsi con la tua personalità.

2.  Vuoi mostrare il tuo lato più drammatico, firma in modo estroso. Vuoi comunicare alla gente che sei preciso e ordinato, anche la firma lo deve essere.

3.  Dovrebbe essere identificabile; non deve assomigliare a uno scarabocchio tracciato sulla pagina, a meno che non sia uguale ogni volta. 

4.  La gente deve saper che appartiene solo a te, cerca di renderla unica.

5.  Fai in modo che la firma ufficiale sia abbastanza semplice, se riproduci un disegno piuttosto elaborato, ti porterà via un’infinità di tempo e rischi di invecchiare anzitempo!

6.  Quando la firma include solo le iniziali (con o senza l’iniziale del secondo nome), è considerata più formale e professionale, rispetto a una completa.

7.  Puoi trovare ispirazione osservando le firme di alcuni personaggi famosi e se ti piacciono considera di imitarne qualcuna. (Walt Disney, Salvador Dalì, Picasso )….

8.  Chiediti che cosa ti piace del tuo stile e cosa dovresti migliorare. Quali lettere che compongono il nome vorresti far emergere? 

9.  Quelle dotate di curve, punti e incroci (come la G, X o B ) o quelle più semplici (come la S o la O). 

 10. Cerca  i passaggi che potrebbero diventare i punti focali 

Concludo con una citazione di Orhan Pamuk, che racchiude un concetto essenziale sulla dualità che noi esprimiamo attraverso la scrittura :

“So bene ciò che non voglio essere, ma devo ancora scoprire che cosa voglio diventare “

Bellissimo ciò che era solito ripetere il disegnatore Walter Elias Disney di Walt Disney :“Pensa, crea, sogna, divertiti”.